Convincere e consigliare un parente con un problema uditivo

Molto spesso ci capita di avere a che fare con un parente con un problema uditivo che si rifiuta di prendere provvedimenti. Questo è tanto più grave se si considera che l’udito è davvero uno dei più importanti, tra i cinque sensi, dato che influenza i rapporti interpersonali, oltre che la percezione del mondo esterno. Per questo è necessario rivolgersi a esperti qualificati che consentano in caso di necessità di migliorare e semplificare la comunicazione.

Il primo passo per incoraggiare un parente con un problema uditivo ad affrontarlo è convincerlo del calo uditivo, che molto spesso si tende a negare. Egli deve semplicemente capire che il cervello non è malato e che è solo il recettore uditivo dell’orecchio a essere danneggiato e a richiedere cure. Il cervello attende la giusta compensazione dalla perdita subita, perché quest’ultima potrebbe effettivamente provocargli dei problemi. Il punto su cui è importante insistere è che la qualità della vita sarà notevolmente migliorata al momento in cui si sceglierà di adottare un soluzione acustica ottimale. Quindi, è fondamentale incoraggiare, consigliare e convincere i propri cari a effettuare un controllo dell’udito, parlare con loro circa i benefici e aiutarli in occasioni sociali o in attività fisiche, ossia durante la quotidianità.

Un altro problema nel quale ci si può imbattere è lo stigma dell’apparecchio acustico. Purtroppo sono ancora tante le persone che si rifiutano di indossare l’apparecchio acustico perché non vogliono che gli altri lo notino (ma indosserebbero, invece, senza alcun problema un occhiale da vista considerandolo nient’altro che un accessorio), senza ragionare sul fatto che entrambi gli strumenti hanno la stessa funzione di compensazione di un deficit sensoriale.

Ma in questo caso la tecnologia può venirci in aiuto. Come tutte le protesi mediche, gli apparecchi acustici sono progettati in base alle esigenze funzionali e alle caratteristiche della patologia del paziente. I più moderni, in particolare, sono molto piccoli e discreti e possono essere indossati all’interno del canale uditivo, rendendosi in sostanza invisibili all’esterno. Un audioprotesista può discutere con il paziente dei potenziali vantaggi di un apparecchio acustico e consigliare il dispositivo più adatto, per migliorare il suo stile di vita. Una volta che l’audioprotesista adatterà gli apparecchi acustici al paziente, eseguirà la regolazione fine per meglio adattarli alle sue esigenze personali.

In ogni caso, il nostro compito nel relazionarci a un parente con un problema uditivo è sempre quello di incoraggiarlo, avendo pazienza e tatto e provando a essere il più possibile presenti nelle varie fasi del percorso di recupero uditivo.

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